MASSIMO OCCHIPINTI

I miei ricordi di Nat Scammacca risalgono all’inizio degli anni 70 quando vivevo a Palermo. Nat Scammacca era considerato un letterato e scrittore rivoluzionario, contestatore e innovatore. L’Antigruppo che era stato formato da Nat con l’apporto fondamentale della moglie Nina Di Giorgi nata a Trapani e figlia di un artista fotografo anarchico di ispirazione pacifista. Tutti erano a conoscenza della sua frequenza con l’ambiente letterario e artistico palermitano.

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A Palermo insegnava l’inglese presso il British college. Era americano e italiano ma anche conoscitore attento della lingua colta inglese.
Ricordo che quando a Palermo si parlava, nell’ambito culturale, di novità, di rottura degli schemi, di approdo a tecniche narrative nuove si pensava immediatamente a Nat Scammacca. Con lui erano altri insigni letterati uniti tutti dall’idea di volere abbattere gli schemi formali al fine di condurre la letteratura verso nuove realtà prima considerate invalicabili, come le colonne d’Ercole. Ma prima o poi le colonne d’Ercole, qualcuno le supera. Scusate la retorica ma il paragone con Ulisse non è peregrino.
A Palermo ho conosciuto Disma Tumminello noto scultore e professore al liceo artistico di Palermo, dal quale presi delle lezioni di disegno classico e di pittura. Ricordo che Disma aveva aderito all’Antigruppo e considerava Nat Scammacca ideatore di questa vera e propria corrente letteraria. Con ciò non si vuol togliere affatto il merito ad alcuni altri letterati tutti presenti in questo sito che ebbero direi all’unisono l’idea di crearlo. Da Tumminello e nello studio artistico di Manlio Giannici ho conosciuto Nicolò D’Alessandro e tutti mi parlavano di questo scrittore italo-americano.
A casa mia di Palermo, dove vivevo, leggevo (oltre al Giornale di Sicilia, al Faro di Trapani ed al T rapani sera), anche il Trapani nuova e lì leggevo di tanto in tanto le liriche di Dino Grammatico e di Nat Scammacca. Poi spuntarono i primi libri portati da mio padre sia di Grammatico che di Nat Scammacca. Ricordo che di Nat mi colpì l’uso della lingua inglese e americana e le eccellenti traduzioni in lingua italiana. Nat si distinse inequivocabilmente, nell’Antigruppo, anche per avere collegato con la nostra realtà l’ambiente letterario americano della beat generation.
Ricordo che, al termine dei miei studi universitari di Giurisprudenza a Palermo, decisi di rientrare a Trapani, nella mia amata città natale per intraprendere la professione forense. Tuttavia non ho mai pensato di mollare i miei interessi artistici, letterari e linguistici.
Allora ricordo che anche a Trapani l’Antigruppo era vivacissimo, composto da numerosi e validi letterati ed artisti. Poi conobbi Adriana Abate mia moglie e mia suocera Teodolinda Negrini conosceva Nat e Nina. Così iniziarono degli incontri molto interessanti da un punto di vista letterario. Questi incontri avvenivano a casa Negrini o a casa Scammacca. Nat leggeva le sue liriche e poi si dibatteva sui grandi poemi omerici e sull’Eneide. In particolare con Nat ho appreso e poi ho approfondito le tesi del Butler e di Barrabini, in ordine alla localizzazione nell’area di Trapani delle vicende dell’Odissea. Nat era un assertore di questa teoria con alcune varianti.
Nina spesso era portata ad identificare Nat con un novello Ulisse.
A volte Nat raccontava del suo ruolo di militare e di aviatore americano della seconda guerra mondiale. Ricordo che avevo letto: Sikano l’Amerikano.
Poi le riunioni con gli altri letterati e tutti avevano la possibilità di esprimersi. Ricordo che dell’Antigruppo sentivo parlare anche da studiosi della Sicilia centrale e in particolare da Caltanissetta e della Sicilia orientale.
Adriana, mia moglie, perfezionò il suo inglese grazie a lui, nel periodo in cui studiava all’Orientale di Napoli lingua e letteratura francese ed inglese.
Allora diede a mia moglie anche il compito di tradurgli alcune liriche di poeti contemporanei americani.
A casa Scammacca ho conosciuto il prof . Serina e Gabriella Ruggirello e il pittore Billeci. A Caltanissetta ho conosciuto l’Avv. Pecoraro e tutti mi hanno parlato di lui.
In ultimo Glenn mantiene vivo il ricordo del padre e della madre ed allora concludo dicendo che purtroppo le persone fisiche scompaiono ma resta nostro dovere riprendere in forme nuove questa associazione anche per far comprendere, in contrasto con i puristi della lingua, che la poesia e la letteratura posssono ancora interagire fra gruppi linguistici diversi e sviluppare incontri finalizzati a ciò. L’Antigruppo è ancora giovane, scoprirà nuovi orizzonti ed il novello Ulisse Italo-americano ed uomo dei due mondi, continuerà a stare fra noi nella perenne comunicazione della letteratura.
Massimo Occhipinti